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Bedrich Smetana

(Litomšyl, 2 marzo 1824 - Praga, 18 maggio 1884)

Compositore, pianista e direttore d'orchestra boemo, Smetana pose le basi di un linguaggio musicale di carattere nazionale che, nonostante i continui richiami a modelli stranieri - in particolare Hector Berlioz e Franz Liszt - valorizzò il patrimonio culturale etnico della Boemia, assegnando alla sua nazione un ruolo di primo piano nella musica europea del secondo XIX secolo.
 
Figlio di un violinista dilettante, già a quattro anni Smetana era in grado di sostituire il padre al violino, a sei anni si esibiva al pianoforte.
Anche la sua attività compositiva iniziò presto: sono del 1842 le prime composizioni che ne testimoniano l'inventiva.
Dal 1834 al 1843 gli studi lo portarono in varie città ceche, dove venne direttamente a contatto con le tradizioni storico culturali della sua gente; continuava, intanto, a studiare anche pianoforte e violino.
 
Nel 1840 incontrò Liszt: un primo importante incontro che influenzò le sue composizioni pianistiche, che divennero più omogenee e sicure. Sei anni dopo conobbe anche Berlioz, e nel 1847 intraprese un giro di concerti, nonostante fosse assai preso dall'idea di fondare una sua scuola a Praga.
Gli spiriti di ribellione che pervadevano la Boemia, e poi la rivolta popolare, lo portarono a comporre il suo primo lavoro orchestrale: l'Ouverture Trionfale.
Nel 1850 accettò il posto di maestro di pianoforte dell'imperatore Ferdinando I e, dopo l'abdicazione, compose l'unica sua sinfonia (la Trionfale) per le nozze del successore.
Gli anni dal 1848 al 1856 furono tristi e oscuri: si dedicò per lo più a composizioni didattiche, e solo la morte della figlia lo portò a comporre qualcosa di più personale (il Trio in sol minore per pianoforte, violino e violoncello).
 
Nel 1856 accettò l'incarico di direttore d'orchestra della Società Filarmonica di Göteborg, in Svezia: nei successivi cinque anni, oltre a trasformare la vita musicale cittadina, diede alla luce i suoi primi poemi sinfonici (Riccardo III, Il Campo di Wallenstein, Haakon Jarl) e i Souvenirs de Bohème per pianoforte. In queste opere si fa sentire sempre di più la tendenza ad esaltare gli elementi nazionalistici.
Nel 1861 Smetana tornò a Praga e divenne presidente della sezione musicale progressista "Circolo degli artisti" e direttore della società corale "Hlalol"; un anno dopo elaborò un manifesto program- matico mirante alla creazione di un'opera nazionale.
Nel 1863 completò I Brandeburghesi in Boemia, la sua prima opera su libretto di K. Sabina. Qualche mese dopo terminò il suo capolavoro teatrale: La Sposa Venduta.
Del 1868 e 1881 sono due opere di soggetto romantico: Dalibor e Libuše.
Nelle successive, e ultime, quattro opere Smetana tornò al genere comico-brillante, ma senza l'unità stilistica e la freschezza dei suoi capolavori.
Di grande notorietà anche i poemi sinfonici del ciclo Má Vlast (La Mia Patria) e il quartetto in mi minore Dalla Mia Vita.
 
L'ultima parte della sua vita è drammaticamente segnata dalla sordità e dai disturbi mentali sempre più ossessivi, che tuttavia non gli impedirono di continuare a creare quasi fino alla fine.
Nella sua produzione cameristica sono da ricordare: un Trio per violino, violoncelo e pianoforte (1855), il Secondo Quartetto per archi (1879), molte composizioni pianistiche e alcuni Lieder.
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creato:venerdì 18 aprile 2008
modificato:mercoledì 14 gennaio 2009