Cerca nel sito

Brani di Henghel Gualdi

    • Raymond Hubbell
    • Raymond Hubbell
    • Raymond Hubbell
    • Felix Bernard
    • Felix Bernard
    • Felix Bernard
    • Moises Simons
    • Moises Simons
    • Moises Simons
    • Ben Bernie / Ben Bernie
    • Ben Bernie / Ben Bernie / Ben Bernie / Ben Bernie / Ben Bernie / Ben Bernie / Ben Bernie
    • Ben Bernie

Visualizza altro

Altri brani di questo genere

    • Paolo Maggi, Felice Del Gaudio, Gaetano Alfonsi
    • Paolo Maggi, Felice Del Gaudio, Gaetano Alfonsi
    • M.M.Markidis; G.Marzi
    • M.M.Markidis; G.Marzi
    • M.M.Markidis; G.Marzi
    • Corcella Michele - arrangiamenti / Corcella Michele - arrangiamenti
    • Corcella Michele - arrangiamenti / Corcella Michele - arrangiamenti / Corcella Michele - arrangiamenti
    • Corcella Michele - arrangiamenti

Visualizza altro

Henghel Gualdi

(San Martino in Rio, 4 luglio 1924 – Bologna, 16 giugno 2005)

Henghel Gualdi è stato un compositore e clarinettista italiano molto conosciuto anche all'estero, e ritenuto tra i più grandi interpreti dello strumento.
La sua passione musicale sbocciò molto presto, tanto che a soli 10 anni Henghel Gualdi suonava già nella banda di paese "Luigi Asioli" di Correggio, meritando, nel 1953, la migliore pagella in solfeggio e strumento.
Studiò poi al Conservatorio "Achille Peri" di Reggio Emilia sotto la guida del M° Augusto Battaglia, fino al conseguimento del diploma in clarinetto.

Durante la seconda guerra mondiale, subendo il fascino delle big band americane, si avvicinò alla musica jazz e all'improvvisazione, adottando come modelli le grandi orchestre di Glenn Miller e Tommy Dorsey.

Nel dopoguerra la sua fama si allargò ad un orizzonte nazionale. All'Hotel night club Cristallino di Cortina D'Ampezzo una sera venne a sentirlo lo scrittore Ernest Hemingway, che ne rimase molto colpito ed impressionato; a Milano suonò con Rex Steward (trombettista di Duke Ellington) riscuotendo un grande successo.
Ben presto iniziarono le sue collaborazioni più importanti con artisti di livello mondiale: Bill Coleman, Chet Baker, Count Basie, Sidney Bechet, Albert Nicholas, Lionel Hampton, Teddy Wilson, Gerry Mulligan e il mitico Louis Armstrong.

Nel 1954 vinse il concorso radiofonico "Bacchetta d'Oro Pezziol", organizzato dalla RAI e presentato da Nunzio Filogamo, davanti ad orchestre come: Peppino Principe, Happy Boys di Nino Donzelli (in cui cantava Mina), Fred Buscaglione, Giovanni Fenati, Renato Carosone, Bruno Canfora.
Tre anni dopo vinse anche il "Benny Goodman Italiano", confermandosi miglior talento jazz italiano.

La sua fama rese Henghel Gualdi talmente noto che il Maresciallo Tito lo chiamò per inaugurare lo stadio di Belgrado.
Nel 1962 fu direttore artistico dello Zecchino d'Oro di Bologna, fino al 1965. Nel 1968 accompagnò con la sua band Louis Armstrong al Festival di San Remo.

Nel 1981 incontrò Benny Goodman venuto in Italia per incidere "Fantasma d'Amore", un brano di Riz Ortolani che fu la colonna sonora dell'omonimo film diretto da Dino Risi. In quella occasione Henghel Gualdi regalò a Benny il suo ultimo lavoro discografico dal titolo "Dedicato a Benny Goodman", che il grande maestro americano apprezzò, elogiando le grandi doti musicali di Gualdi.

Un concerto memorabile nella carriera di Henghel Gualdi fu il concerto al Memorial Clarinet di Riccione nel 1982, con Pupi Avati e Gianni Sangiust.
Due anni dopo la sua San Martino in Rio gli conferì la cittadinanza onoraria.
Nel 1989, partecipò alla tournée americana di Luciano Pavarotti: fu un successo al quale seguirono numerose richieste per suonare negli Stati Uniti.
A Rimini nel 1994 Henghel Gualdi suonò per George Bush e Michail Gorbaciov, mentre nel 1996 fu Woody Allen a trattenerlo per un'ora chiedendogli consigli utili sullo strumento.

L'attività concertistica di Henghel Gualdi proseguì sino al 2005 accanto ad importanti musicisti, tra i quali Paquito D'Rivera, Romero Tuduraky, Andrea Griminelli, e partecipando ad importanti festival, come Umbria Jazz.

Negli ultimi anni, Henghel Gualdi fu spesso a Cattolica ad insegnare ai ragazzi l'amore per la musica jazz.
Il 7 gennaio 2005 ricevette la bandiera tricolore poiché annoverato tra i personaggi illustri della città di Reggio Emilia.

Henghel Gualdi, da molti ritenuto il miglior clarinettista italiano, morì nella sua casa di Bologna tre settimane dopo il suo ultimo concerto.
È sepolto nel cimitero di San Martino in Rio, come egli desiderò espressamente.

 

Archivio aperto per Henghel Gualdi

La nascita dell'Associazione Henghel Gualdi, costituita da un gruppo di musicisti ed amici e la collaborazione con l'Amministrazione Comunale, hanno contribuito alla realizzazione nel 2007 dell'Archivio aperto per Henghel Gualdi, ospitato in una prestigiosa sala della Biblioteca al piano nobile della Rocca estense di San Martino in Rio.

Un primo corpus di oggetti dell'archivio è costituito dagli strumenti:

Numerosi sono i manoscritti degli spartiti musicali (brani vocali, strumentali, classici e colonne sonore, musiche da film), da lui composti come autore e come coautore con Avati, Ballotta, Farina, Gosio, Rusca e Tommasi, dal 1952 al 1995.
Tra questi lo spartito con le note musicali per l'Inno del tricolore con testo di Ugo Bellocchi. L'edizione con allegato il disco in 45 giri in versione cantata e in versione suonata per banda, un'opera importante e fondamentale, è divenuta ambìta preda da collezionismo.
Numerose sono le musiche da repertorio, quelle che Gualdi incontrava nei moltissimi personaggi suoi contemporanei che popolavano i mondi differenti del jazz che man mano conosceva (Gershwin, Carmichael, Kern, Blake, Creamer&Layton, Lequona, Porter, Herman, Bernard, La Rocca, Garland, Simons, Bechet, Goodman, Ellington, Billy Strayhorn) e che lui proponeva al grande pubblico con convincimento, facendo sua la musica di altri. Per questo si documentava scrupolosamente sull'autore, che quasi sempre conosceva personalmente, affinché ne scaturisse un clima utile a ispirare le opere che andava ad interpretare.

A corredo le targhe e i riconoscimenti avuti in tanti anni di attività tra cui: nel 1954 la Bacchetta d'oro Pezziol per il concorso radiofonico organizzato dalla RAI assegnata alla sua orchestra e la targa ricevuta come vincitore del "Premio Benny Goodman italiano" nel 1957.
Gualdi ha scritto tanta musica ed ha lasciato bei ricordi; una delle funzioni dell'Archivio aperto a lui dedicato è quella di progettare attività affinché anche i giovani lo apprezzino e lo considerino nei loro percorsi di studio.

Ancora il corpus di oltre 50 dischi in vinile (78, 45, 33 giri) e compact disc.
I dischi di Henghel, mitici e rarissimi, prodotti  a cavallo tra gli anni Cinquanta e Novanta entrano a pieno titolo per l'eccellenza sonica nella storia della produzione audio.
E per ultimo, non certo per importanza, l'insieme di immagini fotografiche che costituiscono un diario della carriera di Gualdi musicista, uno spaccato di vita del mondo dello spettacolo di cui egli faceva parte, che testimoniano momenti significativi del jazz italiano (Lucio Dalla, Pupi Avati, Renzo Arbore, Paolo Conte, Duke Ellington, Woody Allen, Pavarotti...).

Orari di apertura:
martedì e giovedì: 18-19; mercoledì e sabato: 11-12
Corso Umberto I, 22
42018 San Martino in Rio (RE)

Magazzini Sonori
Proprietà dell'oggetto
Contatti:tel. 0522/636722 - 0522/636709
e-mail: info@henghelgualdi.it
Facebook: Archivio Henghel Gualdi
Sito web:www.henghelgualdi.it
Proprietà dell'articolo
creato:mercoledì 11 agosto 2010
modificato:mercoledì 11 agosto 2010