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Pietro Antonio Locatelli

(Bergamo, 3 settembre 1695 – Amsterdam, 30 marzo 1764)

Compositore e violinista italiano, Locatelli nacque a Bergamo, dove si formò come violinista nelle cantorie della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Nel 1711, grazie alle sue eccezionali capacità, venne inviato a Roma per approfondire lo studio della musica: lì Locatelli frequentò probabilmente, se non lo stesso Arcangelo Corelli, persone a quest'ultimo molto vicine, come Giuseppe Valentini.
Rimase a Roma fino al 1723, godendo del favore del cardinale Pietro Ottoboni e del maggiordomo del Papa, monsignor Camillo Cybo, dedicatario dei 12 Concerti Grossi op.1 (1721).
In seguito, a partire dal 1723 (e probabilmente in concomitanza con la partenza da Roma del suo protettore, monsignor Cybo) iniziò a viaggiare, soprattutto in Germania; diventa tuttavia assai difficile ricostruire con precisione la vita di Locatelli in questi anni. Alcuni indizi sono forniti da sue dediche o da scritti che attestano la sua presenza in questa o quella città: la dedica al patrizio veneto Girolamo Michielini preposta ai Concerti dell’Arte del Violino (op.3); i 12 fiorini d’oro ricevuti per un'esibizione a Monaco di Baviera presso la corte del Principe-Elettore Karl Albert; gli 80 talleri imperiali percepiti nel dicembre 1728 a Kassel per un servizio reso presso la corte del langravio Carl von Hessen-Kassel.

Nel 1729, Locatelli si stabilì ad Amsterdam, città in cui visse fino alla morte, allontanandosene raramente.
Ad Amsterdam Locatelli diresse il Collegium Musicum, composto da benestanti amanti della musica per i quali componeva e, ogni mercoledì con regolarità, teneva un concerto presso la propria abitazione.
Collezionava anche strumenti musicali, manoscritti e altro materiale artistico.
Alla sua morte, nel 1764, lasciò un discreto patrimonio, a prova del suo successo  nel gestire le proprie capacità e la propria fama.
 
Locatelli oggi rappresenta per i più una figura minore della musica barocca, ma ai suoi tempi era considerato un valente compositore e soprattutto un grande virtuoso del violino: alcuni testi addirittura lo classificano come culmine del virtuosismo violinistico settecentesco.
Oltre a Il Pianto di Arianna (sesto e ultimo concerto di una raccolta datata attorno al 1741), che fa intendere come avesse una tendenza ad avvicinare la musica alla letteratura, la principale e celebre raccolta del maestro è l'op.3 intitolata L'arte del Violino (1733). Si tratta di in una raccolta di 12 concerti per violino ed orchestra e di 24 capricci per violino solo, considerati gli antecedenti dei Capricci di Paganini. Tra questi concerti, uno in particolare viene considerato una vera summa, una sorta di compendio globale delle possibilità virtuosistiche del violino applicate al concerto: è il concerto intitolato Il Labirinto Armonico, il 12° e ultimo della raccolta. Una curiosità: la raccolta è preceduta da un motto latino: "Facilis aditus, difficilis exitus", vale a dire raggiungere il risultato finale sarà difficile, nonostante la facile apparenza.

Questo perché l'esecutore dei brani della raccolta oltre a dover conoscere bene le tecniche specifiche dello strumento, deve possedere una grande estensione della mano sinistra.
Nei Concerti Grossi Locatelli si allontanò progressivamente dal modello di Corelli, per avvicinarsi a quello di Vivaldi.
Le raccolte di Sonate per violino e basso continuo sono, invece, un efficace riepilogo di tecniche e procedimenti dello stile barocco.
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creato:venerdì 11 luglio 2008
modificato:mercoledì 14 gennaio 2009