György Kurtág
(Lugoj, 19 febbraio 1926)
Musicista ungherese di origine rumena, György Kurtág compie i suoi studi al Conservatorio di Budapest, segue corsi di perfezionamento a Parigi con Darius Milhaud, Olivier Messiaen e M. Stein. È stato professore di pianoforte e di musica da camera prima al Conservatorio, poi alla Scuola superiore di musica di Budapest.
Erede della musica seriale, Kurtág ne sintetizza gli aspetti fondamentali espressi da Arnold Schönberg, Alban Berg e Anton Webern, che consistono principalmente nell'impiego di testi adottati per formare la struttura musicale, secondo la tradizione espressionista; nella sistemazione dei parametri del linguaggio musicale, in base a una filiazione dalla dodecafonia e nello stesso tempo dalle tecniche esoteriche quattrocentesche; nel rifiuto della ripetitività mediante la concisione aforistica.
Nella sua produzione, quantitativamente ristretta, prevalgono composizioni cameristiche (Quartetto op. 1, 1959; Quintetto per fiati op. 2, 1959; Hommage à András Mihály op. 13, dodici microludi per quartetto, 1977) e vocali-strumentali (I detti di Peter Bornemisza op. 7, 1963-68; Quattro canti su poesia di Janos Pilinszky op. 11, 1975; Messaggi della fu demoiselle R.V. Trussova op. 17, 1976-80; Scene di romanzo op. 19, 1981-82).
Fonte: | www.treccani.it |
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creato: | mercoledì 10 dicembre 2014 |
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modificato: | mercoledì 10 dicembre 2014 |