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Giovanni Battista Pergolesi

(Jesi, 4 gennaio 1710 - Pozzuoli, 16 marzo 1736)

Giovanni Battista Pergolesi è stato un compositore e musicista (organista e violinista) del periodo barocco.
Il nome "Pergolesi" deriva da Pergola, paese di provenienza del nonno e del padre, poi trasferitosi a Jesi.
La buona posizione del padre, amministratore statale, consentì al giovane Giovanni Battista di studiare musica nella città natale, prima di andare a perfezionarsi a Napoli grazie all'aiuto finanziario del marchese Carlo Maria Pianetti.
Nel 1725 entrò quindi al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, dove continuò lo studio del violino con D. de Matteis e iniziò "contrappunto e suono di tasti" con G. Greco; nel 1728 passò sotto la guida di Francesco Durante.

Al Conservatorio, Pergolesi si segnalò come violinista di grande talento; nel 1729 -1730 fu nominato "capo-paranza" dell'orchestra del Conservatorio, ossia incaricato di guidare un piccolo gruppo di strumentisti alle manifestazioni cittadine.
Non vi sono documenti che attestino con certezza la data in cui Pergolesi terminò il suo percorso di studi al Conservatorio, ma probabilmente vi rimase fino al 1731, anno di composizione dell'oratorio La Conversione e Morte di San Guglielmo.
Nell'ultimo anno di studi Pergolesi scrisse altre opere di rilievo: l'oratorio La Fenice sul Rogo, ovvero la Morte di San Giuseppe, una Messa in re, l'opera Sallustia. Quest'ultima, composta su libretto anonimo tratto dall'Alessandro Severo di Apostolo Zeno, fu commissionata dal Teatro San Bartolomeo di Napoli e fu messa in scena due anni dopo, nel 1732.

In quegli anni Giovanni Battista Pergolesi perse il padre (la madre era scomparsa nel 1727); già ritenuto musicista di rilievo, fu quindi assunto come maestro di cappella del principe di Stigliano Colonna, uno tra i nobili più in vista di Napoli.
Nel settembre dello stesso anno compose la commedia in musica in lingua napoletana Lo Frate 'nnamorato, su libretto di Gennaro Antonio Federico. L'opera fu allestita nel 1732 dal Teatro dei Fiorentini ed ebbe un eccezionale successo.

Nel 1733 a Pergolesi fu commissionata la Messa in re maggiore per commemorare i drammatici maremoti che colpirono la città alla fine dell'anno precedente, e che interruppero anche le stagioni teatrali in corso.
Solo il 28 agosto 1733 fu rappresentato il nuovo lavoro teatrale di Pergolesi, Il Prigionier Superbo, dramma in tre atti su libretto di Federico.
L'intermezzo in due parti di quest'opera era la celebre La Serva Padrona, sempre su testi di Federico, destinata a superare in fama l'opera principale.
La rappresentazione della Serva Padrona, opera buffa che, non tenendo conto dei formalismi musicali dell'epoca e rappresentando situazioni e personaggi caricaturali, era vicina ai caratteri della commedia dell'arte, scatenò la cosiddetta "Querelle des bouffons", tra sostenitori dell'opera tradizionale e fiancheggiatori della nuova opera buffa.

Nel 1734 Pergolesi compose l'Adriano in Siria (dramma in tre atti su libretto di Pietro Metastasio), che ebbe come in Livietta e Tracollo, un intermezzo buffo anch'esso destinato ad avere più successo dell'opera principale.
Frattanto fu nominato Maestro di Cappella Sostituto, posizione che gli consentiva già di aspirare a sostituire presto il titolare Domenico Sarro.

Il 10 maggio 1734 Carlo di Borbone conquistò Napoli e gran parte dell'aristocrazia asburgica che sosteneva la carriera di Pergolesi si trasferì a Roma; appoggiato dai suoi mecenati, i duchi di Maddaloni, anche Giovanni Battista si trasferì nella capitale, dove debuttò nel 1735 con il dramma in tre atti L'Olimpiade, su libretto di Metastasio. Alcuni critici ritengono questa l'opera musicale più riuscita scritta su un libretto di Metastasio.
Nella chiesa romana di S. Lorenzo in Lucina fu eseguita la Messa in fa maggiore, che oggi è ancora una delle composizioni più note di Pergolesi.

A causa di problemi di salute e della disorganizzazione del mondo teatrale romano, Giovanni Battista Pergolesi rientrò nella capitale e venne assunto al servizio della Casa Maddaloni.
Mise in scena quindi il dramma musicale Il Flaminio su libretto di Federico, che ottenne un grande successo e procurò a Pergolesi la commissione di una serenata per le nozze del Principe Raimondo di San Severo. Tuttavia, le precarie condizioni di salute del compositore non gli consentirono di ultimare questo lavoro, che oggi è andato perduto anche nella sua prima parte.

Accanto alla produzione teatrale, Pergolesi va ricordato per la composizione di musica sacra, che ha nelle opere scritte negli ultimi anni due veri capolavori: il Salve Regina e lo Stabat Mater.
Secondo la tradizione, Pergolesi terminò lo Stabat Mater nel giorno della morte. Anche se così non fosse stato, lo studio del manoscritto ha evidenziato omissioni ed errori che tradiscono una certa fretta nella composizione. Quest'opera gli fu commissionata dai Cavalieri della Vergine dei dolori della Confraternita di San Luigi al Palazzo per sostituire lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti che veniva tradizionalmente eseguito nel periodo quaresimale.
La musica dello Stabat Mater fu sin dall'inizio apprezzata anche dagli altri compositori, che la ripresero e la citarono nelle loro opere.

Giovanni Battista Pergolesi morì di tubercolosi a soli 26 anni, terminando bruscamente una carriera compositiva di successo durata solo cinque anni.

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fonte:Wikipedia - www.haendel.it
creato:mercoledì 14 aprile 2010
modificato:mercoledì 14 aprile 2010