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Il sogno al chiodo

Magazzini Sonori
Proprietà dell'oggetto
CompositoreMatteo Pedrini
Autore testiMatteo Pedrini
EsecutoreMatteo Pedrini
Data esecuzione10/01/2012
Luogo esecuzioneUrk Studio-Ferrara
GenerePop / Musica Leggera
Provenienzamatteopedrini
LicenzaTutti i diritti riservati
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"Hai un'ultima canzone da scrivere. Che canzone scriverai?"

Questa è la mia.

Commenti

Questo brano ha
  • davide passerini dice:
    semplicemente meravigliosa
    Postato venerdì 3 febbraio 2012
  • Matteo Pedrini dice:
    IL SOGNO AL CHIODO Io mi ricordo che volevo cantare Non per farmi più bello, solo per raccontare Dirvi come la penso, dir stronzate, sfogarmi Era l’unico modo per riuscire a svuotarmi Poi questo bisogno mi ha un po’ preso la mano Anzi mi ha sollevato, mi ha portato lontano E il cammino d’un tratto ha acquistato un suo senso Riuscivo ad orientarmi in mezzo al fumo denso E così trovai il modo per sentirmi vivo Diventarono sinonimi “Io sono” ed “Io scrivo” M’inventai una chitarra, mi inventai una voce Ogni volta era acqua che trovava la foce Ed il gioco era semplice, non costava fatica Insegnare alla penna come aprire la diga Far uscire il dolore, far uscire la rabbia Far uscire il leone chiuso dentro la gabbia E non per un dio, ma nemmeno per gioco Vedi caro Fabrizio, ho scherzato col fuoco Mi credevo speciale, mi credevo diverso D’essere il solo in tutto questo universo Ma qualcosa è evidente che sia andato storto Non so dove, né quando, non me ne sono accorto A nessuno importa, né glien’è mai importato Se non scrivi qualcosa che si venda al mercato E inseguendo cocciuto chimere fuggenti Ho scordato le cose, forse le più importanti Imparare a vivere, imparare ad amare Che non serve volare se non sai camminare E mentre cercavo ali sulla mia schiena È passato il sistema che con la sua catena Mi ha bloccato le mani, mi ha bloccato il collo Ora segui la fila, spegni bocca e cervello Ma c’ho creduto sempre e ci crederò ancora Che a credere in te non l’insegnano a scuola Che anche di notte devi cercare il sole Credo nella potenza che sta nelle parole Che ti risollevano o t’inchiodano a un muro Che ti fanno più tenero o ti fanno più duro Che ti premono il tasto che ti accende la mente Che di gridano forte cosa sei veramente E così a trent’anni sotto questo fardello Ho comprato un bel chiodo ed ho preso il martello L’ho ficcato nel muro e gli ho appeso il bisogno E gli ho appeso la penna, la chitarra e il mio sogno Ma non c’è una canzone di cui mi sia pentito Né mi sono mai chiesto a che cosa è servito Stare qui ad impazzire per trovare un’uscita Perché a me le canzoni han salvato la vita
    Postato mercoledì 1 febbraio 2012

Proprietà dell'articolo
creato:martedì 31 gennaio 2012
modificato:martedì 31 gennaio 2012