Cerca nel sito

FreeZone>Cranchi

Altri brani da Cranchi

    • Massimiliano Cranchi
    • Massimiliano Cranchi
    • Massimiliano Cranchi

Altri brani di questo genere

    • Michele Mari - voce narrante
    • Michele Mari - voce narrante

Visualizza altro

Il Cantico

Magazzini Sonori
Proprietà dell'oggetto
CompositoreMarco Degli Esposti
Autore testiMarco Degli Esposti
EsecutoreCranchi
Luogo esecuzioneSermide
EtichettaNew Model Label
ProduttoreMassimiliano Cranchi - Marco Degli Esposti
Data di pubblicazione16 Febbraio 2015
GenereRock
ProvenienzaCranchi
LicenzaTutti i diritti riservati
Aggiungi al MagPlayer

Il Cantico

Combattiamo tutti quanti nella nostra legione amica
solo per essere diversi o per dare un senso a questa vita
zaino in spalla e sigarette qualche abbraccio e andiamo al mare
un pensiero rima l'altro e poi il vuoto siderale
mi dicono che devo sempre rendere conto di qualcosa
a chi ha dormito nel mio letto e chi vuol essere la mia sposa
la terra si che è un posto strano e che non da mai i frutti sperati
e siamo tutti disperati sulla soglia dei trent'anni


e vorrei avere un dio che mi dica finalmente chi sono io
vorrei un dio dell'universo mi dica dov'è finito il resto
vorrei un dio dei nostri nonni che mi racconti cosa mi sono perso

Stefania dorme poco vien da lontano e conosce il mare
la tiene sveglia la sua follia di una bellezza un po' criminale
Un fascista morto in terra non concima alcuna pietà
ma soltanto i fiori rossi che non vedrà mai dall'aldilà
Per far breccia nel suo cuore che fra i tanti è il più distratto
ho affittato i miei difetti e sfidato il mio coraggio
che non è molto ma è tenace e fa di me quel che io sono
un clandestino che si inginocchia e non conosce mai il perdono

e vorrei avere un dio che mi dica finalmente chi sono io
vorrei un dio dell'universo, mi dica dov'è che mi sono perso
vorrei il dio degl'immigrati che maledica questo inverno

abbarcciati anche nel pensiero laddove il sonno gela gli ideali
e nel silenzio Dylan canta di quando gli uomini erano tutti uguali
viene la notte che scaglia i venti e libera il mondo dai suoi flagelli
canteremo al buio amore morte al re e ai suoi fratelli
che sono serpi criminali che cacciano i topi a Pomigliano
combatteremo ogni sistema al caldo seduti sul il divano
e questi miei pensieri non vogliono essere la vostra storia
un assetato muore sempre se si disseta con la sua gloria

e vorrei avere un dio che mi dica finalmente chi sono io
vorrei un dio dell'universo, mi dica dov'è che mi sono perso
vorrei il dio dei disoccupati che maledica chi sta meglio

da bambino ho imparato molto e ho condiviso i miei pochi averi
e ora che sono un po' creciuto ho coltivato due desideri
per non vedervi fra cent'anni vorrei essere immortale
e non essere nei vostri panni quando mi ubriacherò al vostro funerale

e vorrei avere un dio che mi dica finalmente chi sono io
vorrei un dio dell'universo, mi dica dov'è che mi sono perso
vorrei un dio criminale che mi dica la via per l'inferno

 

Commenti

Questo brano ha

Proprietà dell'articolo
autore:Alessandro Gelli
creato:lunedì 13 luglio 2015
modificato:lunedì 13 luglio 2015