Stefano Bagnoli
(Milano, 1963)
Stefano Bagnoli, batterista, ha iniziato la sua carriera musicale non ancora quindicenne, quando nel 1978 è entrato nel gruppo di Paolo Tomelleri. Collaborando con artisti come Ettore Righello, Sante Palumbo, Gigi Bagnoli, Shirley Bunnie Foy, Franco Tolomei, Marco Ratti, Lelio Lorenzetti, Glauco Masetti e Nando de Luca ha mosso i primi importanti passi nel mondo professionale jazzistico, televisivo e d'orchestra.
Parallelamente Bagnoli è stato batterista di tre jazz band storiche di Milano: la Original Lambro Jazzband, la Foggy City Jazzband e la Ticinum Jazzband. Con queste è stato in tournée in tutta Europa in diverse occasioni nel corso degli anni '80.
Nel 1980 è entrato al Conservatorio "G. Verdi" di Milano nel corso di percussioni tenuto da Franco Campioni; gli studi al Conservatorio, insieme all'esperienza con l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi e con il gruppo I Percussionisti di Milano (diretti dallo stesso Campioni e da Andrea Dulbecco, Carlo Boccadoro, Luca Gusella e Beppe Cacciolla), sono stati per Bagnoli un fondamentale approccio alla musica classica.
Nel 1986, lasciato il Conservatorio e alimentando costantemente il proprio talento musicale sia in ambito jazzistico tradizionale che moderno, Stefano Bagnoli ha proseguito intensamente la collaborazione in Italia e all'estero con i gruppi di Carlo Bagnoli, Sante Palumbo, Gianni Bedori, Bruno de Filippi, Sergio Fanni, Daniele Di Gregorio, Franco Finocchiaro, Roberta Gambarini, Antonio Scarano, Sandro Cerino, Emilio Soana, la "Capolinea big band" diretta da Giorgio Baiocco, il quartetto e la big band di Paolo Tomelleri, Renato Sellani, Marco Detto, Carlo Fava, i tedeschi Fritz Hartschuh, Gustl Meyer, Thilo Wagner e molti altri ancora.
Nel 1994 è entrato nel team di Enzo Jannacci e ha iniziato ad affiancarlo in tutte le tourneè teatrali, nella discografia e nei programmi televisivi sino ad oggi.
Nel 2000, sentendo forte la necessità di attuare una metamorfosi artistica e professionale mirata a contesti jazzistici meno ancorati alla tradizione, Bagnoli ha abbandonato la maggior parte delle collaborazioni del passato; si è rimesso quindi in luce nei gruppi di Mauro Negri (Trapezomantilo e JazzClub 4tet), Antonio Faraò Trio, Franco Ambrosetti 5tet, Massimo Moriconi Trio, Claudio Angeleri Pocket Big Band nonché, come didatta, in molteplici realtà di corsi di specializzazione (Accademia di Percussioni di Soncino, CPM di Milano, Nuova Busto Musica di Busto Arsizio, corsi estivi "Isola Jazz" di Albarella).
Negli anni successivi ha rinnovato più volte la collaborazione con alcuni degli artisti che già aveva affiancato in passato; con alcuni di essi ha realizzato concerti o session discografiche (è il caso di Furio Di Castri, Enrico Rava, Ares Tavolazzi, Fabrizio Bosso, Andrea Dulbecco, Riccardo Fioravanti, Bebo Ferra, Mauro Negri, Danilo Rea, Rossano Sportiello.
Stefano Bagnoli ha partecipato a tutti i più importanti festivals jazz italiani; è stato presente (per concerti o tournée) in Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Olanda, Caraibi, Cuba, Francia, Germania, Spagna, Austria, Svizzera, Jugoslavia, Argentina, Colombia, Estonia, Giappone, New York.
Innumerevoli anche le sue collaborazioni con artisti di altri Paesi (quali Clark Terry, Harry Sweet Edison, Benny Bailey, Buddy De Franco, Al Grey, Cedar Walton, Johnny Griffin, Slide Hampton, Carl Fontana, Bob Wilber, Jimmy Witherspoon e tanti altri).
Dal 1980 ad oggi, sono oltre un centinaio le incisioni discografiche realizzate da Stefano Bagnoli al fianco di molti degli artisti sopra citati.
Bagnoli è anche autore del primo metodo didattico italiano sull'uso delle spazzole, tecnica per la quale si è conquistato anche l'appellativo di "Brushman".
creato: | martedì 26 maggio 2009 |
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modificato: | martedì 14 febbraio 2017 |