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Kaija Saariaho

(Finlandia, 1952)

L'infanzia di Kaija Saariaho è stata avvolta dalla musica e dall'arte: accanto allo studio di diversi strumenti, infatti, intraprese anche gli studi presso la Fine Arts School di Helsinki.
Se ne distaccò però piuttosto presto, per concentrarsi sulla musica alla Sibelius Academy di Helsinki, dove studiò composizione con Paavo Heininen. Seguì poi i corsi di Brian Ferneyhough e Klaus Huber a Darmstadt e Friburgo.
La ricerca condotta sui timbri portò Kaija Saariaho a studiare nuove tecniche strumentali e avvicinarsi all'utilizzo del computer; per questo, dal 1982, iniziò a frequentare gli ambienti dell'IRCAM.
Con le opere Verblendungen per orchestra e nastro (1982-84), Lichtbogen per orchestra da camera e live-electronics (1985-86), Nymphéa (1987, commissione del Lincoln Center per il Quartetto Kronos), Kaija consolidò la propria notorietà.

A partire dagli anni '90 la sua musica accentuò la propria potenza espressiva, spesso rendendo più rapide le fluttuazioni melodiche. Si rafforzarono gli elementi ritmici, ma timbro e colori rimasero gli elementi essenziali della musica di Kaija.

Tra le sue principali composizioni si ricordano: Graal Théâtre, concerto per violino scritto per Gidon Kremer nel 1995; Château de l’âme (presentato al Festival di Salisburgo nel 1996) e Lonh (ciclo di melodie per soprano ed elettronica eseguito per la prima volta al Wien Modern Festival nel 1996), entrambi dedicati a Dawn Upshaw; Oltra Mar per orchestra e coro misto (1999); un concerto per flauto, Aile du Songe, composto per Camilla Hoitenga (2001); Nymphea Reflexion per orchestra d'archi, dedicato a Christoph Eschenbach (2001); Orion (2002); Quatre Instants per soprano, pianoforte ed orchestra, scritto per Karita Mattila ed eseguito nel 2003.

Kaija Saariaho ha preso parte a numerose produzioni multimediali, come il balletto Maa (1992) coreografato da Carolyn Carlson.
La sua prima opera, L’Amour de Loin (su libretto di Amin Maalouf e con la regia di Peter Sellars) fu accolto da un caloroso successo alla sua prima apparizione al Festival di Salisburgo nel 2000, e vinse il Grawemeyer Composition Award tre annni dopo.
La seconda opera di Kaija, Adriana Mater, su libretto di Amin Maalouf, fu presentata all'Opéra Bastille nel 2006, ancora con la regia di Peter Sellars.

Porta la firma di Kaija Saariaho anche l'ampio oratorio La Passion de Simone, commissione del Wien Festival, della Los Angeles Philharmonic, Barbican e Lincoln Centers. Il testo per questo lavoro è stato scritto da Amin Maalouf, ispirato dalla vita e dall'opera del filosofo Simone Weil. La prima rappresentazione dell'oratorio è avvenuta a Vienna nel 2006.

Nel 2007 è stato eseguito per la prima volta a Boston Notes on Light, per violoncello e orchestra, commissionato in occasione del 125° anniversario della Boston Symphonic Orchestra.
La prima di Mirage, per soprano, violoncello e orchestra, scritto per Karita Mattila e Anssi Karttunen, invece, è stata ospitata dalla Salle Pleyel ed eseguita dalla Orchestre de Paris diretta da Christoph Eschenbach nel marzo 2008.

Nel 2010 ha visto la luce la terza opera della compositrice: Emilie, presentata all'Opéra de Lyon.

Sono numerosi i premi e riconoscimenti ottenuti da Kaija Saariaho nel corso della sua carriera; tra tutti, ricordiamo il Prix Italia, il Musical Award of the North Council, il Musical America Composer of the year 2008.

Magazzini Sonori
Proprietà dell'oggetto
Sito web:www.saariaho.org
Proprietà dell'articolo
fonte:www.saariaho.org
creato:lunedì 29 ottobre 2012
modificato:lunedì 29 ottobre 2012