Gezim Myshketa

(Durazzo - Albania, 1982)

Il baritono Gezim Myshketa è nato in Albania in una delle famiglie più antiche della città. A 11 anni ha vinto il Premio "Voci Bianche" e ha inciso un recital di canzonette e pezzi sacri per la RTSH-Radio Televisione Pubblica e la Radio Vaticana.
Ha proseguito gli studi di canto in Italia presso il Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma sotto la guida dei professori Giuliano Ciannella e Lelio Capilupi, diplomandosi brillantemente con il massimo dei voti.

Gezim Myshketa ha parteciato a varie masterclass di canto con maestri di fama internazionale quali: Michele Pertusi - basso, Elisabetta Fiorillo - mezzo-soprano, Sonia Ganassi - mezzo-soprano, Leo Nuci - baritono, Luciana Serra - soprano.

A soli 20 anni ha debuttato al Teatro Magnani di Fidenza come Figaro nelle Nozze di Figaro di Mozart sotto la direzione del M° Antonello Allemandi. Ha interpretato lo stesso ruolo con i vincitori del concorso "Giuseppe Di Stefano" di Trapani.
Al Teatro dell'Opera Nazionale dell'Albania e in quello Nazionale della Macedonia ha interpretato i ruoli di Belcore, Guglielmo, Maestro di Cappella, Escamilio ecc. Ha interpretato il personaggio di Papageno al Teatro Regio di Parma.

È stato protagonista come Don Corrado nell'Arrighetto di Carlo Coccia distribuito in DVD dalla celebre casa editrice "Don Giovanni" di Bologna. Inoltre è stato diverse volte impegnato come cover del grande baritono Leo Nucci al Teatro Regio di Parma e al Comunale di Piacenza nel ruolo del Figaro rossiniano, con regia di Beppe de Tomasi.

Gezim Myshketa ha vinto il Concorso Internazionale per "Giovani Cantanti Lirici d'Europa" As.Li.Co. 2006.
In seguito ha debuttato nei ruoli di Don Giovanni e Leporello nel Circuito Lirico Lombardo e in Francia, ottenendo un ottimo successo. Ha, inoltre, interpretato Metifio nell'Arlesiana di F. Cilea per il Sassuolo Musica Festival edizione 2006 con la regia di Vittorio Sgarbi.
Sempre con il circuito Lirico Lombardo ha debuttato nel ruolo di Guglielmo con ottime critiche sui quotidiani Corriere della Sera, Repubblica e sulla rivista L'Opera.