Alessandro Luongo

(Pisa, 2 settembre 1978)

Alessandro Luongo si è perfezionato con il baritono Luciano Roberti, ha inoltre frequentato corsi di perfezionamento con Alessandro Corbelli, Renato Bruson, Robert Kettelson e Mirella Freni. Inizia la sua carriera solistica nel 2000, interpretando il Secondo Prigioniero nel Fidelio di Beethoven al Teatro Verdi di Pisa, sotto la direzione di Piero Bellugi, e Romal nel Sì di Mascagni per il Teatro di Livorno.

Nella stagione lirica 2001, dopo essere stato ammesso al Corso Opera Studio indetto dal Teatro Verdi di Pisa, ha debuttato al Teatro del Giglio di Lucca nel ruolo Beaupertuis ne Il Cappello di paglia di Firenze di Nino Rota, diretto da Piero Bellugi. Nel 2002 è stato Andrea in Pinotta di Mascagni, il Comandante di Marina in Manon Lescaut e Zuniga in Carmen.

Fra gli altri ruoli interpretati ricordiamo Agamenon ne La Belle Hélène di Offenbach, il Sagrestano in Tosca, Dottot Malatesta nel Don Pasquale, Belcore ne L'elisir d'amore, un usciere in Rigoletto, Polypheme nell'opera di Händel Acis and Galatea, il Conte d'Almaviva ne Le Nozze di Figaro e Masetto nel Don Giovanni. Per il Festival Puccini 2005 e 2006 ha interpretato Schaunard in La Bohème.

Si dedica anche al repertorio di musica sacra e liederistica, con esecuzioni quali la Messa di Gloria di Puccini, Messa di Gloria di Mascagni, Petite Messe Solennelle di Rossini nella commemorazione dei 40 anni dall'alluvione di Firenze al teatro del Maggio Musicale fiorentino, Ein Deutsches Requiem di Brahms, la Via Crucis di Liszt, Weihnachts-Oratorium di Bach.

Nel gennaio 2005 è stato vincitore del ruolo di dottor Malatesta nell'opera Don Pasquale al Primo Concorso Internazionale Città di Pescia. Nello stesso mese ha vinto la 56° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d'Europa As.Li.Co. Nel 2008 è risultato secondo classificato al Concorso Titta Ruffo città di Pisa e vincitore del ruolo di Marcello ne La Bohéme.

Nel 2012 ha interpretato il Conte di Luna ne Il Trovatore di Giuseppe Verdi, prodotto dal Ravenna Festival per la regia di Cristina Mazzavillani Muti.