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Fabrizio De André

(Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999)

Cantautore e poeta italiano, fra i più conosciuti e apprezzati, Fabrizio De André ha cantato nelle sue opere prevalentemente storie di emarginati, ribelli, migranti, donne di strada e persone ai margini della società.
Molti suoi testi sono considerati dei veri e propri componimenti poetici (e, come tali, inseriti nella gran parte delle antologie scolastiche di letteratura).

A causa della guerra, che aveva indotto molta gente a sfollare, Fabrizio De André trascorse i primissimi anni della sua vita nella casa di campagna di Revignano d'Asti, in compagnia della madre (Luisa Amerio) e dei familiari.
Al termine del conflitto, la famiglia fece ritorno a Genova e nell'ottobre del 1946 Fabrizio fu iscritto alla prima elementare presso l'Istituto delle suore Marcelline; nel 1951 iniziò le medie alla G. Pascoli.

Fu nel periodo universitario (frequentava a Genova la facoltà di Giurisprudenza) che Fabrizio De André iniziò a scrivere le prime canzoni. Nel 1958, aveva composto Nuvole barocche e E fu la notte, brani modesti.
Nel luglio 1962 sposò Enrica Rignon (detta Puny) e il 29 dicembre dello stesso anno nacque il figlio Cristiano. Fabrizio aveva appena ventidue anni, una famiglia e, più che un lavoro, un hobby poco redditizio. Ma una svolta nella sua carriera si verificò nel 1965, allorché Mina interpretò una sua composizione, La canzone di Marinella, che divenne immediatamente un best-seller e lo impose all'attenzione generale.

Nell' ottobre del 1961 la Karim pubblicò il suo primo 45 giri.
Sulla spinta di questo successo, nel 1966 vide la luce l'LP d'esordio di Fabrizio: Tutto Fabrizio De André, contenente alcuni dei migliori brani scritti fino a quel momento (tra cui La canzone di Marinella, La guerra di Piero, Il testamento, La ballata del Miché, La canzone dell'amore perduto, La città vecchia, Carlo Martello).

Gli anni fra il 1968 ed il 1973 furono fra i più proficui per l'autore, che iniziò la serie dei concept album con Tutti morimmo a stento, a cui seguì La buona novella: un album importante, che riportava il pensiero cristiano della primigenia comunità.
Nel 1971 De André scrisse Non al denaro, non all'amore né al cielo, e l'anno dopo la Produttori Associati, senza consultare l'artista, lo iscrisse al Festivalbar con il brano Un chimico (pubblicato su 45 giri).
L'album successivo fu, nel 1973, Storia di un impiegato, disincantata e sofferta trasposizione italiana del Maggio francese e dei conflitti che lo avevano determinato.

Nel 1984, dopo un periodo di "riposo" uscì l'album Creuza de mä, da molti critici considerato il capolavoro di Fabrizio De André.
Il disco, che gli valse numerosi premi e riconoscimenti e che venne presentato al pubblico nel corso di una memorabile tournée col figlio Cristiano e con Mauro Pagani (della PFM), evoca suoni, profumi, voci, odori e sapori di tutto il Mediterraneo.
L'anno successivo Fabrizio fu colpito da un grave lutto: all'età di 72 anni moriva infatti suo padre.

Nel 1990, dopo sei anni di silenzio, uscì il nuovo album Le nuvole (album), sicuramente il disco più apertamente politico di tutta la produzione del cantautore, che toccava il suo apice nella canzone La domenica delle salme.
Nel 1991, a distanza di sette anni dal suo ultimo tour, Fabrizio tornò a calcare il palcoscenico con rinnovato successo, traendone l'LP dal vivo Fabrizio De André 1991 - Concerti.
L'anno successivo, anno delle Celebrazioni Colombiane, Genova festeggiò con un'esposizione e numerose iniziative per ricordare i cinquecento anni dalla scoperta dell'America: De André venne invitato a partecipare e ad esibirsi con Bob Dylan, ma rifiutò il benché minimo coinvolgimento, ricordando anzi lo sterminio degli Indiani d'America.

Fra il 1990 ed il 1996 De André collaborò con vari autori, sia come autore che come cointerprete, nei rispettivi loro album: tra essi Francesco Baccini, i Tazenda, Mauro Pagani, ed ancora Massimo Bubola, Max Manfredi, Teresa De Sio, Ricky Gianco, i New Trolls e il figlio Cristiano De André. 
Nell'estate del 1998 fu costretto a interrompere il tour seguito al suo ultimo album Anime salve: gli fu infatti diagnosticato un tumore ai polmoni, che lo portò a interrompere i concerti.

Appena pochi mesi dopo, alle ore 2.15 di notte dell'11 gennaio 1999, Fabrizio De André moriva presso l'Istituto Tumori di Milano, dov'era ricoverato, assistito sino all'ultimo momento dai suoi cari.

Faber, come spesso viene chiamato dal soprannome datogli dall'amico d'infanzia Paolo Villaggio, nei suoi quarant'anni di attività musicale ha prodotto quindici album. Un numero relativamente modesto, determinato dalla grande attenzione compositiva dell'autore alla qualità delle sue opere.
Sino ad ora sono state realizzate due raccolte della vasta discografia deandreana entrambe in triplo CD, titolate In direzione ostinata e contraria e In direzione ostinata e contraria 2.

http://www.viadelcampo.com

 

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creato:venerdì 7 novembre 2008
modificato:lunedì 12 gennaio 2009