Codex Bonadies
Il Codex Bonadies (Codex Faenza 117) è una preziosissima raccolta di musica per tastiera, la più antica pervenutaci, attualmente conservato nella Biblioteca Manfrediana di Faenza.
è un codice musicale della seconda metà del '400 che registra musiche risalenti a un periodo probabilmente compreso tra 1380 e 1420.
Si tratta di un documento storico e musicologico di grande valore per gli studiosi, perché documenta il canto polifonico e la musica strumentale della fine del Trecento e dei primi del Quattrocento.
Il codice è stato compilato da un monaco tedesco dell'ordine dei Carmelitani chiamato Johannes Bonadies, da cui il nome del Codex Bonadies. Non si conosce di più riguardo al compilatore del codice e a come sia giunto nella biblioteca di Faenza.
Tre dei dieci fascicoli del Codex sono dedicati alla musica liturgica, gli altri contengono musiche profane (ballate polifoniche, cacce, madrigali composti dai maggiori autori del XIV secolo e dell'Ars Nova francese) e trattati teorici (dello stesso Bonadies e di altri trattatisti dell'epoca).
Le parti dedicate alla musica sacra contengono parti di tre diverse messe, altri brani isolati e una serie di variazioni corrispondenti a vari momenti dell'ufficio del Vespro.
Un'indagine codicologica, avviata dall'Ensemble Mala Punica nel 1999, ha di recente portato alla luce anche diversi segmenti del manoscritto ritenuti perduti e una nuova messa palinsesta, cancellata e sovrascritta nel 1474. Nel 2004 il Codex è stato anche retaurato con nuove tecniche digitali d'avanguardia.
è un codice musicale della seconda metà del '400 che registra musiche risalenti a un periodo probabilmente compreso tra 1380 e 1420.
Si tratta di un documento storico e musicologico di grande valore per gli studiosi, perché documenta il canto polifonico e la musica strumentale della fine del Trecento e dei primi del Quattrocento.
Il codice è stato compilato da un monaco tedesco dell'ordine dei Carmelitani chiamato Johannes Bonadies, da cui il nome del Codex Bonadies. Non si conosce di più riguardo al compilatore del codice e a come sia giunto nella biblioteca di Faenza.
Tre dei dieci fascicoli del Codex sono dedicati alla musica liturgica, gli altri contengono musiche profane (ballate polifoniche, cacce, madrigali composti dai maggiori autori del XIV secolo e dell'Ars Nova francese) e trattati teorici (dello stesso Bonadies e di altri trattatisti dell'epoca).
Le parti dedicate alla musica sacra contengono parti di tre diverse messe, altri brani isolati e una serie di variazioni corrispondenti a vari momenti dell'ufficio del Vespro.
Un'indagine codicologica, avviata dall'Ensemble Mala Punica nel 1999, ha di recente portato alla luce anche diversi segmenti del manoscritto ritenuti perduti e una nuova messa palinsesta, cancellata e sovrascritta nel 1474. Nel 2004 il Codex è stato anche retaurato con nuove tecniche digitali d'avanguardia.
creato: | mercoledì 20 agosto 2008 |
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modificato: | giovedì 21 agosto 2008 |