Dramma giocoso in due atti di G. Rossini su libretto di J. Ferretti.
Prima rappresentazione: 25 gennaio 1817, Teatro Valle di Roma.
La Cenerentola fu composta sotto l'impegno di un contratto che obbligava Rossini a consegnare un'opera buffa per il carnevale, nel giro di un mese. Il soggetto gli venne fornito da Ferretti, che lo ricavò dalla celebre favola di Perrault.

 

Trama:
Atto I. Nel palazzo del barone Don Magnifico, Angelina detta Cenerentola, abita in compagnia di Clorinda e Tisbe, le due capricciose figlie del barone, suo patrigno. La ragazza viene trattata come una serva e umiliata in tutti i modi. Essa è di animo nobile: aiuta un mendicante (che in realtà è il vecchio Alidoro, maestro del principe Don Ramiro), mentre le sorelle lo scacciano da casa. Frattanto un gruppo di cavalieri annuncia che il principe Don Ramiro darà un ricevimento allo scopo di scegliere la sposa tra le dame invitate. Il principe stesso, sotto le spoglie del suo cameriere Dandini (che a sua volta si è travestito da principe e lo accompagna), si reca alla casa delle ragazze per condurle al palazzo. Egli ammira la gentile Cenerentola e subito se ne innamora. Ma la giovane poi, per la gelosia delle sorellastre, viene lasciata a casa. Al palazzo, mentre la festa è al culmine, appare una bella sconosciuta. E' Cenerentola che indossa un meraviglioso abito che il principe le ha fatto nascostamente consegnare. Tutti l'ammirano e notano la somiglianza dell'ignota con la figliastra di Don Magnifico.
Atto II. Cenerentola rifiuta le proposte del falso principe, impersonato da Dandini, e gli dichiara di essere innamorata del suo cameriere, che è in realtà il vero principe. Don Ramiro esulta tra sé. Il vero Dandini, intanto, ha svelato di non essere il principe a Don Magnifico, che deluso ritorna a casa con Tisbe e Clorinda; qui Cenerentola li ha preceduti e, smesso l'abito sfarzoso, è intenta alle faccende domestiche. Arriva quindi Don Ramiro, che si fa riconoscere e chiede in sposa la fanciulla.

Sala con trono. Cenerentola e il principe ricevono gli omaggi dei dignitari; fra gli altri vi sono il patrigno e le sorellastre della fanciulla, che si inchinano ai suoi piedi. Ed ella dimostra ancora una volta la sua nobiltà d'animo, perdonando loro tutti i torti subiti con un tenero abbraccio. Vivrà così felice accanto al principe suo sposo.