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Non è quasi mai quello che appare

Magazzini Sonori

Non è quasi mai quello che appare è il nuovo disco di Guido Maria Grillo, cantautore salernitano ma di stanza a Parma. Il nuovo disco esce ad appena un anno di distanza dall’album d’esordio e rappresenta una decisa evoluzione formale ed espressiva. E’ un disco caratterizzato da sonorità ed atmosfere più “aperte” rispetto al primo lavoro, che era quasi un concept, più varie, le canzoni hanno vita propria anche se in tutte c’è sempre una sorta di sfogo personale, il racconto dell’autore o di ciò che gli sta intorno. E’ musica profonda, ricca di sfumature, malinconica, a tinte scure, con improvvisi sprazzi di luce, di urla alternate a sussurri. Vera e personale. Con rispetto e delicatezza, si toccano anche drammi sociali, l’immigrazione clandestina, ad esempio (Il Tango dei naufragati), o lo sfruttamento e la prepotenza di cui per anni, ed ancora oggi, una parte dell’occidente si è resa protagonista ai danni del terzo mondo e del Medio Oriente (L’età dell’oro nero). Trova spazio in questo disco anche la cover di una canzone che lascia senza fiato, Il sogno di Maria di Fabrizio De Andrè, delicata e ammaliante. Si tratta di un cantautorato raffinato, elegante, che fa leva sull’emotività grazie alla profondità di testi sofferti, coinvolgenti e ad atmosfere suadenti, a tratti dolci, a tratti acide. Le influenze sono le più svariate, da Antony and the Johnsons a Fabrizio De André, passando per Jeff Buckley, Lhasa, Tom Waits, l’elettronica minimale, DM Stith, Portishead e tanti altri.

Guido Maria Grillo, che a Parma ha creato uno spazio di riferimento per la musica emergente italiana, il MATERIAoff, è laureato in filosofia con una tesi su Fabrizio De André ed è, da sempre, appassionato di poesia e musica. E’ stato vincitore nel 2006 dei concorsi nazionali Bolognamusicfestival (premio per la sua categoria e premio assoluto) e Musicacontrocorrente-premio canzone d'autore di Roma (primo premio assoluto, miglior testo, miglior musica, miglior arrangiamento, premio radio LifeGate, premio della critica). Vanta preziose partecipazioni e aperture di concerti per artisti tra i quali Battiato, Gazzè, Renga, Articolo 31, Le Vibrazioni, Caparezza, Meg. Nel 2010 ha portato in giro il suo disco d’esordio in moltissimi club e locali italiani.
La AMProductions, già l’etichetta discografica dell’omonimo disco di debutto di Guido Maria Grillo, è stata creata a Bologna da Alessandro Maiani, musicista. Da 10 anni all’attività di produzione affianca l’organizzazione di un concorso nazionale per artisti e band emergenti.


Non è quasi mai quello che appare, il  disco

Il senso dell’abbandono, la malinconia, la nostalgia di ciò che non c’è più sono alcuni dei caratteri fondanti delle canzoni di Guido Maria Grillo, della sua personalità e, perché no, del momento storico e culturale della società.
La perdita, la consapevolezza di ciò che sfugge inesorabilmente, si fanno parola e suono, prendono forma in queste canzoni. La perdita della presenza, l’abbandono, sono intorno a noi e in noi, nelle persone e nelle cose che ci circondano. Da qui partono le riflessioni di Guido, dalla sua esperienza, e prendono strade diverse.
Tutto è filtrato in maniera personale dal suo sguardo attento e interessato, come una spugna assorbe gli umori e i colori, le tinte, la sofferenza, propria e altrui, il disagio sociale e culturale, l’assenza di aiuto e di interlocutori più alti.
Per questo, tra le tante, il rapporto conflittuale con la religione è una questione importante e che ritorna spesso, in maniera esplicita o no. E’ la ricerca di risposte che vengano da altri luoghi, la necessità di spiegazione e di scovare una ragione che spieghi ciò che accade.
In Preghiera chiede “quale verità dietro una preghiera puoi nascondere/come puoi sperare in un aldilà fatto di promesse di felicità?”.
C’è la consapevolezza che noi viviamo solo in questo tempo e in questa dimensione, dunque non ha senso affidarsi ad una ragione superiore che nessun dolore può alleviare in questa vita.
In Come un cane dice “lo sai quanto dolore ho sopportato/e a far più male è il non saper qual è il peccato”, a sottolineare quanto la sofferenza, a volte, sia inspiegabile e disarmante.
C’è sempre, comunque, un marcato tono di rassegnazione davanti all’ineluttabile.
Il tema religioso è, poi, affiancato a quello sociale ne Il tango dei naufragati, racconto lirico di emigranti naufraghi abbandonati al loro destino: “qualche dio li aiuti, che non siano perduti…sotto un cielo che mente e preghiere non sente”.
C’è tanto amore in questo disco, nel senso più ampio del termine, della partecipazione, amore per chi soffre, per gli offesi, per persone perdute. Potrai rinascere, Avrò cura di te, L’amore più segreto, sono canzoni sofferte, pregne di abbandono, perdita, ineluttabilità.
Ne L’età dell’oro nero torna il tema sociale, la prepotenza del sopruso nell’età del petrolio, dello sciacallaggio di una parte dell’occidente ai danni del terzo mondo, dell’Africa, del Medio Oriente. Terre di conquista e popoli sfregiati, i quali oggi covano sentimenti di vendetta e di rivalsa che sfociano in tragiche manifestazioni di violenza.
Nel disco c’è anche un tributo a Fabrizio De André, un faro nella crescita e nella formazione musicale di Guido Maria Grillo che gli ha addirittura dedicato la sua tesi di laurea in filosofia, dal titolo “Lotta politica e sentimento religioso ne La buona novella di F.De André”. Forse non a caso, la cover scelta è di un brano contenuto in quel disco, datato 1970, Il sogno di Maria, una canzone di un lirismo e di una delicatezza senza pari. L’album raccontava la storia di Gesù ispirandosi ai Vangeli apocrifi, quelli considerati falsi dalla chiesa, perché a De André interessava parlare del più grande rivoluzionario che la storia avesse mai conosciuto, non del presunto figlio di un dio. De Andrè pensò che in quegli anni occorresse un modello per i rivoltosi sessantottini ma le sue intenzioni e idee non furono capite, sorte condivisa con quello che allora era forse il maggiore intellettuale italiano, Pier Paolo Pasolini. Guido ha approfondito queste tematiche e le ha studiate al punto di decidere di coronare la sua carriera universitaria con una tesi che parlasse, appunto, di questi temi, unendo la sua passione per la musica all’interesse per la filosofia, la storia e i temi sociali.

In questa raccolta

  1. Canzone per me

    • Guido Maria Grillo
    • Guido Maria Grillo
    • Rock
  2. Potrai rinascere

  3. Preghiera

    • Guido Maria Grillo
    • Guido Maria Grillo
    • Rock
Proprietà dell'articolo
creato:lunedì 30 maggio 2011
modificato:lunedì 30 maggio 2011